Operazione 110%: per molti amministratori un’occasione mancata

TRATTO DA “IL SOLE 24 ORE” articolo di Daniele Fanelli

Oggi più che mai l'amministratore di condominio, figura denigrata e poco normata, si trova a dover gestire una serie infinita di attività fiscali che nella maggior parte dei casi esorbitano le sue competenze. Per questo motivo è sempre più preponderante la necessità di formazione e sempre più amministratori di condominio cercano e frequentano corsi di formazione al fine di fronteggiare le sempre più pressanti esigenze di cui i condominii necessitano. Formazione, studio e professionalità oggi sono quanto di più alto si possa ottenere da un amministratore di condominio.

Come si è arrivati a questo punto? Semplicemente con l'entrata in vigore della legge n.220/2012 sulle “Modifiche alla disciplina del condominio negli edifici” e, nel 2019, della fatturazione elettronica. Grandi innovazioni a cui gli amministratori di condominio hanno dovuto far fronte, adeguandosi anche a migrazioni di gestionali professionali e tecnici. Chi ha avuto la competenza, la volontà e la forza di aggiornarsi, rimanendo al passo anche approfittando del lungo lock-down, oggi, ha raccolto i frutti degli enormi sforzi fatti per rispondere al meglio alle numerose e nuove richieste normative poste in capo alla figura dell'amministratore di condominio.

Il superbonus

In merito al bonus 110%, ulteriore adempimento fiscale e normativo, probabilmente sottovalutato dal legislatore, l'amministratore di condominio ha dovuto far fronte, in maniera pressante, alle numerose richieste di convocazioni d'assemblea (assemblee che non era possibile convocare in presenza visti i divieti d'assembramento emanati dal governa per la pandemia da Covid-19) e dover illustrare un “bonus” che, nella sua evoluzione, ha più volte cambiato forma, cambiando quasi totalmente le carte in tavola. Probabilmente non tutti gli Amministratori di condominio sono stati in grado di spiegare correttamente questo evento agevolativo ed il caos mediatico, ha creato nei Condòmini non poche preoccupazioni e perplessità nei confronti del bonus 110%.

Risultato, stallo! Solo pochi condominii in Italia sono riusciti a partire con l'attività di rinnovamento e risparmio energetico. C'è da sottolineare come, per l'ennesima volta, è venuto meno il riconoscimento professionale per la figura dell'amministratore di condominio; infatti, la stessa legge bonus 110% ha escluso dal credito fiscale, il compenso dell'amministratore, non ritenendolo così figura fondamentale nello svolgimento del bonus in argomento, facendo così percepire, ai meno educati in materia condominiale, che lo stesso, non avesse alcuna attività professionale da svolgere (denigrandone, ancora di più, l'immagine).

Una occasione persa dal legislatore, che avrebbe potuto instillare finalmente nella cultura del condòmino la figura, oggi, professionale dell'amministratore di condominio. In capo all'amministratore di condominio sono state riposte delle aspettative ed ulteriori responsabilità, senza riconoscimento alcuno. Ne è conseguito che i condomini non hanno approvato il bonus 110%, anche solo per non riconoscere un compenso extra all'amministratore di condominio, di fatto tralasciando la vera necessità della attività fiscale ed energetica. La normativa fiscale, in più, ha dettato regole impositive farraginose, complesse ed in continua evoluzione/modifica che, per la loro difficile applicazione, hanno, di fatto, impedito il decollo della attività di rinnovamento energetico. Il contesto politico ed energetico mondiale, con l'avvento della guerra in Ucraina, ci vede, come Italia, a dover produrre energia in autonomia ed il bonus 110% costituisce la più alta espressione di attuazione di tale normativa.

Le colpe dei condòmini

Di fatto tutto viene meno per informazioni sociali errate e per la scarsa cultura dei condòmini che, purtroppo, hanno dato adito a ciò che viene riportato sui social e alle voci da bar. Le domande e le perplessità più frequenti, infatti, sono il controllo da parte della agenzia delle Entrate per otto anni sui condomìni, la possibilità di eventuale esborso dell'intero importo dei lavori in capo ai condòmini, la mancanza di adesione ed accesso al bonus, la costituzione di nuove assicurazioni in manleva dei lavori, il compenso extra dell'amministratore di condominio, l'eventuale fallimento della ditta esecutrice i lavori ed in generale la frode di tutta l'opera.

Niente di più errato! Chiaro si parla di condomìni e di tecnici, compreso l'amministratore di condominio, corretti ed in genere con voglia di aderenza alla norma. Purtroppo, è stata fatta di tutta l'erba un fascio e si è arrivati allo stallo che di fatto, oggi, ostacola l'avvio del bonus 110%. Non ultimo dei problemi sono i crediti fiscali che, ad oggi, non si riescono a “monetizzare”, rendendo così il rinnovamento energetico del parco condomìni italiano tanto pubblicizzato ed elogiato dal governo, una utopia. Peccato.